mercoledì 29 ottobre 2014

domenica 26 ottobre 2014

Attraversando la Via della Seta via Samarcanda (Uzbekistan)

Questo percorso di inizio di viaggio dalla Turchia fino in Uzbekistan è nato anche con la curiosità di percorrere la Via della Seta. Un nome che evoca emozioni straordinarie e fa viaggiare l’immaginazione su sconfinati scenari naturali. Ora le cose sono cambiate rispetto a molti secoli fa, ma la Via della Seta condensa, in un’unica espressione, secoli di storia e di avvenimenti che hanno segnato il destino di popoli e culture. Un insieme di rotte commerciali che congiungeva l’Asia Orientale, e in particolare la Cina, al Medio Oriente e al bacino del Mediterraneo, lungo il quale nei secoli hanno transitato carovane di cammelli carichi di seta, prezioso materiale che proveniva dalla Cina. Samarcanda (Uzbekistan) che oggi conta almeno 2700 anni anni di storia, è stata la capitale di diversi imperi ed era senz'altro una delle città con il mercato tra i più importanti della Via della Seta grazie alla sua posizione geografica favorevole. Di quella Samarcanda della Via della Seta  dei primi secoli d.c.  fino alla sua totale distruzione da parte dell' impero mongolo di Gengis Khan intorno al tredicesimo secolo d.c non è rimasto praticamente nulla. La possiamo solo immaginare come romantici poeti che esprimono le proprie emozioni guardando con l'occhio del cuore.  Ora possiamo ammirare ciò che è rimasto dopo la sua grandiosa  rinascita e che caratterizza il profilo della città:  moschee, mausolei e madrase... Belle ma è stato come un po' come rivedere la bella città precedente a Samarcanda, Buxoro. A Buxoro ho passato due giorni ricchi di sorprese e nuove belle amicizie.
Complice la diarrea del viaggiatore che fortunatamente ora è passata, non ho potuto godermi Samarcanda che ho visitato solo un giorno su tre, prendendomi vento e pioggia! 
La prossima meta, sempre percorrendo la Via della Seta è Kashgar, in Cina, attraversando il Kyrgystan. A Kashgar tenterò di ottenere il permesso per andare in Tibet, cosa non semplice sembra. Se me lo negheranno dovrò inventarmi qualcosa di nuovo per andare in India via terra. Vedremo!  Non so come siano le connessioni internet in Cina. Può essere che passerannò molti giorni prima di nuovi aggiornamenti come è successo in Iran.

sabato 25 ottobre 2014

Turkmenistan

Con l'arrivo in Turkmenistan lo scorso 18 ottobre si potevano notare delle differenze nette con l'Iran. Le donne ridevano e scherzavano con me su tutti gli argomenti possibili, non indossavano il chador che è il velo generalmente nero che copre la testa oppure tutto il corpo ma vestiti colorati che variavano dal verde, giallo, blu e rosso. Gli uomini invece erano rigidi! Forse per rispetto dell' immagine del presidente che è in ogni dove, anche dentro i taxi come santino sul cruscotto! In Turkmenistan è vigile una dittatura monopartitica fortemente personalistica. Il tizio che mi ha portato dal confine iraniano/turkmeno fino alla vicina capitale Ashgabat si vantava con me che la vettura con cambio automatico con la quale viaggiavamo gliela aveva regalata il presidente. Mi mostra anche delle foto assieme a lui. Arriviamo ad Ashgabat e mi sembra di vedere una città fantasma, almeno rispetto a come ero abituato in Iran. No traffico, poche persone in giro per le strade, macchine di grossa cilindrata con cambio automatico, strutture moderne quasi futuristiche. Tutto ordinato e pulito. Polizia ovunque che dirige il poco traffico o ferma le vetture per accertamenti. Nel mentre di tutto questo, parlavamo dell'america e delle guerre nel mondo e mi dice che il presidente del Turkmenistan è contro la guerra. Che bello penso, se non fosse che davanti a me, mentre siamo fermi ad un semaforo, sfila una specie di parata militare che dura un quarto d'ora: camion con missili a bordo, lanciarazzi, fuoristrada dotati di mitragliatrici. Tutti armamenti nuovi.  Gli chiedo cosa sono quelli e mi risponde che il Turkmenistan fornisce il gas all'Ucraina e l'Ucraina fornisce le armi al Turkmenistan... Ma non eravamo per la pace? La cosa buffa è che la strada principale che porta al confine con l' Uzbekistan, almeno per metà, è piena di buche, crepe, dossi, oppure non è asfaltata. Meno armi e strade migliori non sarebbe una brutta idea.
In Turkmenistan ci sono rimasto solo tre giorni e avrei potuto rimanere al massimo 5 per il tipo di visto che avevo, ma ho preferito andare via il prima possibile perché mi sentivo troppo sotto controllo. Chi visita il Turkmenistan oltre 5 giorni deve avere una guida tutto il tempo per muoversi, e pagarla ovviamente. Inoltre non ci sono mezzi pubblici se non nelle singole città e muoversi e dormire costa una fortuna rispetto al budget che mi sono prefissato. Si dice che il Turkmenistan abbia anche dei paesaggi bellissimi, e non lo metto in dubbio, ma nel tratto che ho percorso ho visto solo deserto. Beh, a me piace anche il deserto!

venerdì 24 ottobre 2014

Iran

La mia esperienza in Iran è terminata lo scorso 18 ottobre, ma cosa mi ha lasciato questa esperienza di 13 giorni in Iran?
Prima della mia partenza per questo viaggio nel mondo, quando nominavo Iran come una delle mie mete, la maggior parte delle persone drizzavano le orecchie e mi dicevano:” cosa, in Iran vai? Ci sono i terroristi, ci sono gli estremisti, hanno la bomba atomica, stai attento!” Io pensavo che basta ascoltare il telegiornale per sentire parlare i terroristi occidentali perché non si parla altro che di disgrazie per infondere paura e mantenere un certo tipo di controllo, pensavo che le bombe atomiche hanno invaso tutto l’occidente, che le abbiamo fianco casa, e che potrebbero scoppiare da un momento all’altro. Non ho mai dato retta a queste considerazioni che sono il frutto di una manipolazione dei media principali che fanno una serie di associazioni di immagini e parole ben congeniate che danno l’idea che tutta l’area del medio oriente sia coinvolta in guerra e terrorismo. Le informazioni che avevo preso nei forum dei viaggiatori sono le uniche a cui do credito quando mi sposto in terre che non conosco, parlavano chiaro: nessun problema in Iran. Ma non solo non ho avuto nessun problema, ho trovato persone di una solidarietà tale nell’aiutarmi a trovare ciò di cui avevo bisogno per viaggiare, mangiare e dormire che mi ha lasciato sorpreso. Queste persone da ovest a est non hanno esitato a sfarsi in 4 per trovare l’informazione usando anche il loro telefono, mi hanno dato passaggi in macchina o in moto, mi hanno offerto molte volte da mangiare da bere senza chiedere nulla in cambio se non 4 chiacchiere. Ma c'era anche chi ha provato a vendermi un succo di arancia per 10 dollari o chi ha rincarato la corsa del taxi facendo il giro più lungo. Tutto il mondo è paese per certi versi!
C'era la gioia nei loro occhi quando mi fermavano per strada o quando sedevano fianco a me mentre pranzavo o cenavo. Sono curiosi, vogliono sapere cosa penso del loro paese e cosa si pensa fuori dal loro paese. Desiderano sapere da dove vengo e dove sto andando, perché faccio questo lungo viaggio, come mi chiamo, se ho una fede, se ho famiglia e perché sono in Iran. 
Alcuni sono consapevoli che la parola medio-oriente è riconosciuta in occidente grazie ai media come zona di terroristi e provavo un po’ di imbarazzo per questo visto tutto l’aiuto che stavo ricevendo. In Iran, nelle strade e nelle locande è scritto tutto in persiano e in numeri persiani quindi è inimmaginabile comprendere leggendo. Bisogna chiedere, e se non si riesce con l'inglese si fanno i gesti!!
In Iran si svolge tutto regolarmente, si lavora, si mangia, si beve di tutto tranne l’alcool, si sta con la propria famiglia e in molti pregano, ma non tutti. Ho conosciuto persone che non si identificavano in nessuna religione. A Tehran ho visto anche qualche gay e donne giovani vestite con colori sgargianti e tacchi. Molte delle persone con cui ho parlato sono consapevoli che le informazioni in Iran sono filtrate, infatti i social network più popolati in occidente sono oscurati e anche molti altri siti internet, e vorrebbero che questa cosa cambiasse. Gli Iraniani che hanno tempo e soldi possono comunque viaggiare fuori dall’Iran e farsi un idea più ampia di questo pazzo mondo creato dall'uomo.
Il panorama del nord dell'Iran non è mozzafiato: è un immenso altopiano polveroso e solo in poche zone ho visto il verde che a me piace tanto. 

Naturalmente, quanto scritto sopra è solo una esperienza di due settimane e non posso in così poco tempo aver spulciato gioie e dolori di questo paese. Mi sarebbe piaciuto parlare più a lungo anche con le donne e sentire cosa pensano più profondamente, ma questo non è stato possibile. Le donne sole che ho incrociato per strada sembravano abbastanza riservate, qualche occhiata ma niente di più. Quando ho chiesto informazioni si sono limitate a rispondere e al massimo a chiedermi di dove sono. Io non me la sono sentita di fare domande azzardate sul loro grado di emancipazione o di come si sentono...
 Quindi, se volete farvi un viaggio in Iran potete stare tranquilli. Mi sono sentito più sicuro a camminare di notte li che in Italia. Ma dotatevi di spirito di adattamento, specie nelle grandi città, che oltre ad essere caotiche sono inquinatissime per gas di scarico dei veicoli. Inoltre quando attraversate la strada dovete evitare i veicoli perché raramente si fermano!



lunedì 20 ottobre 2014

Ci sono!

Eccomi dopo settimane di assenza a causa della connessione assente o oscurata nei luoghi che ho attraversato dopo la Turchia. Oggi sono arrivato in Uzbekistan dopo Iran e Turkmenistan. Nel senso di viaggiare è andata molto bene! Nessun problema. Soprattutto in Iran si sono fatti in 4 per aiutarmi. Sto scrivendo dal cellullare ma la connessione è lentissima. Appena posso aggiorno meglio quanto è successo piu qualche foto. So che alcuni si sono preoccupati per la mancanza di aggiornamenti ma sto alla grande

venerdì 3 ottobre 2014

Cappadocia (Turchia centrale)

Ennesimo viaggio notturno in bus ed eccomi arrivare da Istanbul in Cappadocia, lo scorso martedì 30 settembre; coccolato da una bellissima alba che illuminava la mia faccia assonnata mentre giungevamo a destinazione.
Ma cos'è la Cappadocia? La Cappadocia si caratterizza per una formazione geologica unica al mondo e per il suo patrimonio storico e culturale. Nell’anno 1985 è stata inclusa dalla UNESCO nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità. La Cappadocia letteralmente “terra dei bei cavalli”, è una terra misteriosa. Dove un tempo scorrevano fiumi di lava , oggi si estendono valli ondulate sullo sfondo di un polveroso orizzonte. Il paesaggio unico della Cappadocia è il risultato del dispiegarsi di forze naturali nel corso di millenni.
Mi avevano detto che questo paesaggio mi avrebbe tolto il fiato e devo ammettere che il panorama è straordinario. Inoltre, in questi giorni non si è presentata nemmeno una nuvola e il cielo è di un azzurro così intenso che solo in Australia avevo visto. L'unica dosa da fare qui è rilassarsi, camminare in mezzo a queste formazioni rocciose, respirare quest'aria sana, fare due chiacchiere con i passanti e praticare l'inglese che pian piano sta sbocciando: nel dormitorio dove sono siamo in venti nella stessa stanza da ogni dove nel mondo... Nelle strade di Goreme (il paesino dove alloggio)  invece, gran prevalenza di turisti cinesi in merito della festa nazionale in Cina che dura una settimana. Domani sera ho Il bus verso Erzurum, una città nella parte est della Turchia... Comincia un lungo viaggio verso Tehran (Iran) senza lunghe soste, dove devo sbrigare la pratica del visto di transito per il Turkmenistan. Non vedo l'ora di rimettermi in viaggio, trovare nuovi imprevisti e sorprese! Non sono certo che Facebook sia visibile in Iran o se riuscirò ad aggirare il filtro, ma credo che potrò aggiornare il mio stato tramite il blog "attraversandocasa".