lunedì 22 agosto 2016

Il ritorno alla civiltà occidentale

Un anno e mezzo di viaggio era la stima iniziale minima prima della partenza ma sono ancora in viaggio. Dopo alcune settimane in Indonesia mi trovo a Sydney, in Australia!

L’Australia rappresenta per me una delle più grandi sfide di questo viaggio essendo un paese costoso e di madre lingua inglese. Lingua che dovrò migliorare e approfondire e spese che dovrò affrontare con la massima cura di cui dispongo. Vorrei rimanere in questo paese qualche mese e riuscire ad adattarmi nel migliore dei modi. Le idee e le opportunità credo che arriveranno

In questi mesi in Asia ho conosciuto molte persone e con alcune mi sono legato saldamente. Ma anche sono rimasto da solo buona parte del tempo. Ho riso, pianto, giocato, studiato e praticato. Ho aiutato persone e soprattutto mi sono fatto aiutare da loro. Ho imparato dagli altri e forse qualcuno ha imparato da me qualcosa di cui non ne verrò mai a conoscenza.
Ho accettato inviti e altri li ho rifiutatati perchè posso scegliere. Ho condiviso parte del viaggio nel social network con video, foto e racconti e a volte mi sono preso dei lunghi momenti di distacco: per vedermi da più prospettive, cosa che considero fondamentale per tentare di crescere.
Quante persone sono arrivate e poi se ne sono andate ed il distacco non è mai piacevole, ma si impara che l’esistenza quando ti porta via qualcosa o qualcuno, per sempre o temporaneamente, è per darti una nuova esperienza da integrare con qualcosa o qualcuno di nuovo.

L’impatto a Sydney non è stato brillante, specie per la temperatura autunnale e il vento fresco. Di sera fa freddo. In quattro e quattro otto (si scrive così?) ho dovuto tirare fuori dallo zaino quelle tre cose invernali che ormai avevano la muffa a causa del loro inutilizzo. Inoltre dovrò riabituarmi alla civiltà occidentale dopo tutti questi mesi nel sud-est asiatico: ritmi, usi e costumi. Stenderei un velo pietoso riguardo la stanza in ostello dove dormo e il disordine che regna al suo interno: non credevo ai miei occhi quando l’ho vista, ma forse sto solo diventando vecchio… Ah! Ad ogni modo credo che tutto quello che succede è li apposta per farmi crescere ancora, e se vorrò andare avanti dovrò adattarmi come una goccia di cera bollente che si posa nel candelabro, prendendo la forma che viene ma rimanendo ancora cera. C’è un mix di timori ed entusiasmo, passione e riflessione, è la vita che pulsa per darmi la possibilità di essere vivo e di rimanere sveglio.
Tra picchi di adrenalina, quiete e sopravvivenza alle forze opposte, il viaggio, in ogni sua forma e tipologia , crea la sana follia che l’esistenza ha messo a disposizione per poter gridare: Cazzo se sono vivo! 

Si va avanti, sempre, attraversando casa…


mercoledì 3 agosto 2016

Singapore low cost

Singapore low cost (basso costo) è stato il mio modo di visitare la città: dovendomi privare dei classici divertimenti delle grandi città, mangiando cibo cinese, dormendo nel posto più economico che son riuscito a trovare. Tutto questo non toglie nulla al viaggio, a quello che ho vissuto e visto. A partire dal suo cuore dove giace colonial district, fino a tutti gli altri distretti attorno alla città; sono stati tre giorni senza sosta e con la camera in mano, dando spazio alla mia creatività che a volte erutta e che grazie ai video posso esprimere in qualche modo.