mercoledì 20 dicembre 2017

An Australian Road Trip (Towards Ayers Rock)

Mi ritrovo a scrivere per il blog dopo quasi un anno. Che pigro! La mia esperienza a Sydney è giunta al termine ma non quella australiana… Scrivo dai limitrofi di Townsville, da una delle tante aree di riposo che si possono trovare nelle strade della east-coast australiana. Townsville è una città a nord-est, e rappresenta per me quella che io chiamo la porta per l’Outback, il deserto australiano. 
Ma torniamo a Sydney. Ho vissuto un anno e mezzo nella città in cui mi ero promesso di provarci a vivere nel 2009, quando venni per la prima volta per lavoro. Nel frattempo molte cose sono cambiate, ed anche il mio desiderio di vivere a Sydney era finito nel dimenticatoio, ma non per il mio inconscio che infatti mi ha riportato li… E’ stato un anno e mezzo ricco di avvenimenti: studi, lavoro, incontri con persone da ogni dove. Persone importanti con cui ho potuto confrontarmi, imparare, insegnare anche. Ma è stato anche difficile, specie i primi mesi quando vivevo in ostello e impiegavo due ore e mezza al giorno per andare e tornare al lavoro e ogni sera a scuola. Sydney è una città multietnica, organizzata e costosa; bisogna guadagnare abbastanza bene per vivere qui, specie se, come per me, ci sono dei costi per il visto studente ed i conseguenti corsi, che mi sono costati circa 10000 dollari australiani. Ma fare lo studente era l’unica possibilità, per un quarantenne come me, di lavorare legalmente, aprire un conto corrente etc…
Gli obiettivi che mi ero prefissato all’inizio di questa esperienza erano essenzialmente due: migliorare la mia conoscenza della lingua l’inglese e mettere da parte sufficienti fondi per terminare  il viaggio. Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti anche se la mia permanenza a Sydney si è allungata di 10 mesi rispetto l’idea iniziale. Non ho terminato il corso di Yoga sport coaching perchè mi stava portando via troppe energie  e tempo, e quella certificazione non era un obiettivo essenziale. Non ho raggiunto esattamente il budget che speravo per terminare il viaggio, a causa di alcuni imprevisti, ma è sufficiente comunque. 
Non avevo previsto questo Australian road trip, che se portato a termine sarà di circa 9000/10000 chilometri totali in 4/5 settimane, attraversando il deserto in piena estate; da solo con un mio mezzo modificato per dormirci dentro e cucinare dal portabagagli. Ce la farò a terminarlo? Il mio fedele destriero con cui galoppo nelle terre australiane è una Ford Falcon del 2002, non è ben chiaro il chilometraggio: conta chilometri e libretto manutenzioni sono contrastanti! Motore super potente 4litri 6 cilindri: se acceleri con forza di schiaccia nel sedile… In città Beve come un alcolizzato, nelle lunghe tratte si fa perdonare. Comperata di sera senza tanti accertamenti ma il tipo che me l’ha venduta viene dalla Georgia e i Georgiani mi sono simpatici, ed il costo davvero abbordabile: 900 dollari che sarebbero 600 euro, con registrazione valida per alcuni mesi (importante per poi rivenderla facile). 
In questi primi 10 giorni di viaggio, io e Falcon abbiamo percorso circa 3000 chilometri e, a parte un paio di capricci all’inizio, quando il mio partner si è reso conto davvero che viaggio gli aspettava, si è poi stabilizzato e comportato bene… ;-)

La mia giornata tipo durante questi primi giorni di viaggio è piuttosto semplice e senza grandi pianificazioni. Sveglia sempre alle prime luci dell’alba, indipendentemente dalla sveglia del telefono. Di solito, in tutti i luoghi in cui mi fermo per dormire c’è almeno il bagno per i bisogni primari. E’ capitato che mi sia fermato sia lungo la strada principale, che in mezzo alle colline, campi, ovunque. Uso una applicazione per il telefono che indica dove posso trovare luoghi per sostare non a pagamento, camping e tutti i servizi che include. Per quanto riguarda la doccia, spesso mi sono trovato a farla nelle zone balneari all’aperto. Colazione e via, a visitare la città o il luogo di interesse più vicino; a volte è sufficiente un ‘ora di auto, altre volte tutta la mattina. Il tardo pomeriggio sono di nuovo in auto verso il nuovo luogo dove dormire. Di solito evito di viaggiare con il buio per praticità. La East-coast e ricca di spiagge bellissime e anche di isole. Le isole non le ho visitate a causa dei costi che andavano oltre il mio budget per questo viaggio e la mancanza di tempo. Spiagge come Coffs Harbour, Byron Bay, Gold Coast e Noosa mi hanno riportato a quel senso di libertà che la spiaggia mi dona. Assieme alla onde dell’oceano sempre energetiche hanno ristabilito quella forza ed equilibrio che mi servirà per il viaggio in Sud America, prossimo in Gennaio… Le ore in auto guidando attraverso queste lunghe strade, sempre alla stessa velocità stanno facendo cernita su cosa è essenziale nella mia mente. I giorni nel deserto faranno il resto, prima del gran finale nella costa sud, se ci arriveremo :-D! 

Se mi restasse un anno da vivere lo avrei cominciato in questo modo, continuando, poi, per il Sud America e con il progetto che si sta facendo largo. Grazie a tutti coloro che mi hanno ispirato lungo il cammino! A volte non servono grandi cose per trovare ispirazione. Può bastare una parola, una immagine, uno scambio di sguardi complici, un suono, un sorriso, una memoria recondita che emerge all’improvviso… Ancora una volta posso dire che offrire quanto si ha da dare alla fine ripaga, non solo con quanto si riceve, in qualche modo e materialmente; ma soprattutto con la sensazione di gratitudine verso l’esistenza. Quella gratitudine che permette all’Universo di cospirare a tuo favore, a spingerti con audacia verso i sogni da realizzare, senza renderti conto che stai facendo magia e che tutto, o quasi, sembra diventare possibile.





Il mio saluto a Sydney in questo video montaggio