sabato 9 gennaio 2016

Thai yoga massage in Chiang Mai, Thailand

Quasi due mesi a Chiang Mai, in Thailandia. 
Sono arrivato direttamente qui dopo il viaggio in Birmania e non mi sono mai mosso. Troppo forte il desiderio di imparare il massaggio thailandese ma anche di stabilizzarmi per un po’ in un luogo che non mi facesse mancare nulla. Così è stato. Chiang Mai è la seconda città della Thailandia per grandezza dopo Bangkok, con un immenso afflusso di turisti che si nota al primo colpo d’occhio nelle vie della città. Ristoranti multi etnici, pub, mercati tipici sia di giorno che di notte, venditori di cibo ambulanti che inebriano l’aria fin dal mattino con gli odori del cibo tipico thailandese. Ma soprattutto qui si fanno massaggi. Questo è il posto giusto! Chiang Mai sta al Thai massaggi come Rishikesh allo yoga, La Mecca ai musulmani e Bodhgaya ai buddisti…


Prima di giungere in questa città pensavo di restare qui al massimo un mese, visto il mio pessimo rapporto con le città caotiche e “a smog”, e invece ne sono passati quasi due. Ogni settimana rinviavo di una settimana la mia ripartenza. C’era il nuovo corso che potevo fare e nuove sintonie con le persone che quotidianamente conoscevo ai corsi. Così nascevano davvero delle belle condivisioni perchè ti confronti con persone che hanno gli stessi obiettivi (imparare l’arte del massaggio), ma vite diverse e provenienti dalle più varie zone del pianeta Terra.
Il mio arrivo a Chiang Mai coincideva con il Loy Khratong festival, quello che in Italia viene chiamato il festival delle lanterne o delle luci che avviene nelle notti di luna piena del dodicesimo mese del calendario lunare thai, ovvero nel nostro novembre, in tutti i Paesi Buddisti (Thailandia, Laos, Myamar, Cambodia). Loi significa lettralmente “galleggiare” mentre Krathong si riferisce a delle composizioni fatte di petalo di loto e foglie di banana che galleggiano sull’acqua. Il festival dura qualche giorno ma il momento più bello per gli occhi è il giorno di luna piena quando vengono lanciate migliaia di lanterne, e il cielo si illumina letteralmente d'oro e rosso infuocandosi. Uno spettacolo che non si dimentica…



Il primi giorni al corso di massaggio mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Si cominciava alle 9 del mattino fino alle 4 del pomeriggio. Studiare e ascoltare delle lezioni in inglese è stato per me una novità ma non ci ho messo molto ad ambientarmi grazie soprattutto alla bella sintonia che si è sviluppata con i compagni di corso. Quindi, preso coraggio e visto che tutto era alla mia portata, ho rifatto il primo corso per poi proseguire con corso e lezioni più avanzate. Thumbing, palming, more pressure, less pressure, stiff, soft. Semplice no? Questa esperienza a Chiang Mai con il Thai yoga massage è solo un seme che è stato piantato ora bisogna annaffiare per non dimenticare e fare crescere l’albero per sviluppare le doti del massaggiatore.  Riuscirò a non perdermi dietro a qualcos’altro? Difficile fare tutto viaggiando, troppe cose interessanti ti fanno sbandare la testa, ma farò del mio meglio. Chissà se un giorno riuscirò a mettere in pratica tutto quello che sto imparando e disimparando per poi mettermi sotto un albero di banano a contemplare l’orizzonte in attesa dell’amica “morte”…



Per ora viaggio, viaggio come un vagabondo!
Perché viaggio come un vagabondo? Viaggio per curarmi. Il viaggio oggi è la mia medicina. Non ha controindicazioni ma provoca dipendenza. Mi porta nell’abisso e poi nelle stelle. L’effetto collaterale più rilevante è l'apertura del cuore e della mente. Se qualcuno mi chiedesse come curare certe disfunzioni gli direi di cominciare la cura viaggiando. Viaggiare più che può, lasciandosi andare; per assaporare ogni boccata d'aria nuova, entusiasmarsi di ogni paesaggio naturale e antica costruzione. Immergersi nella tradizioni del luogo e restare con il fiato sospeso per i racconti degli anziani. Confrontarsi con le altre culture e rivedere le proprie convinzioni, per comprendere che non c'è migliore o peggiore e diventare più leggeri; che i sorrisi dei bambini valgono tanto sia ad est come ad ovest, a sud come a nord. 
Ci sono esseri umani che nell'animo sono nomadi, e che tramite il viaggio esplorano la loro immaginazione per farsi poi "incantare" da quello che diventa realtá. Ad un certo punto senti una spinta, come una bolla di energia che vuole uscire dal corpo. E' il momento, non puoi aspettare troppo. L' l'idea di rimetterti in strada ti dona l'entusiasmo di un ragazzino. Ancora una volta per rincorrere il maestro: l'ignoto che ti darà la prossima lezione… Laos sto arrivando.