lunedì 7 gennaio 2019

La fine di un viaggio e l'inizio di un nuovo ciclo


Ed eccomi tornato in Italia.
Dopo circa quattro anni di viaggio verso est mi ritrovo nel paese nativo dal quale ero partito. Dopo avere attraversato il Medio Oriente, Asia, Australia, Sud America e la lunga sosta in Argentina grazie all’ospitalità di una amica, sento che un ciclo è giunto al termine. Quel ciclo cominciato nel 2011 con la ricerca interiore e che poi, nel 2014, ha incluso anche questo viaggio del quale non avevo idea di quanto tempo sarebbe durato: giorni, mesi, anni?
Dopo avere dedicato i primi due anni di viaggio principalmente alla solitudine, gli ultimi due anni, invece, sono stati dedicati alla condivisione, all’apertura verso l’altro; concludendosi con l’arrivo di una compagna con cui ho condiviso praticamente tutto negli ultimi 5 mesi di questo viaggio.
Dal punto di vista delle esperienze tipiche che un viaggio del genere può offrire, e quindi la conoscenza di altre culture, tradizioni, costruzioni antiche e moderne, religioni, paesaggi naturali, modi differenti di pensare e agire, mi sento arricchito e soddisfatto. Sono soddisfatto anche di come le situazioni abbiano potuto permettermi di ricevere e donarmi alle altre persone, creando così, un equo scambio, mantenendo alto il livello di gratitudine. Sentire gratitudine è la medicina che più di tutte mi ha curato. La gratitudine è un cuore che sorride, quando tu la senti gli altri la percepiscono, è una medicina naturale che si propaga nell’aria.
Ma il viaggio nel mondo non è stato esclusivamente questo. Sono stati anche anni di studio e pratica della lingua inglese e spagnola, del massaggio thailandese. L’apprendimento di nuove tecniche di meditazione e del Hatha yoga. Ma anche lo studio dell’astrologia umanistica e dei tarocchi. Ho potuto insegnare la bellissima lingua italiana ed iniziare ad apprendere a suonare uno strumento musicale: l’ukelele.
Un viaggio il cui scopo principale era quello di scoprire se quello che pensavo prima di partire era vero; ovvero che l’umanità è per sua natura buona e cerca di vivere in armonia. Indipendentemente dagli effetti ultimi che crea, le intenzioni sono le migliori.
Facciamo il meglio che possiamo con i mezzi che abbiamo, anche se a volte gli effetti delle azioni sono imprevedibili e a qualcuno crea dei problemi, o spazza via le aspettative. Questa è stata la mia principale percezione al riguardo.
Adesso si sta aprendo un nuovo ciclo, non so dove mi condurrà fisicamente; forse, per ora, semplicemente in Italia. Sono aperto a vari scenari differenti, anche riguardo il lavoro, magari utilizzando quanto ho imparato negli ultimi anni. Tuttavia, la cosa più importante che desidero è tenere accesa quella fiamma interiore di gratitudine ed entusiasmo che ho conquistato e che ha dissolto molte delle mie illusorie paure.
Grazie a tutti, nessuno escluso.
Ognuno di voi, in questi anni, ha avuto un ruolo perché potessi sentirmi continuamente ispirato nel realizzare uno dei miei più grandi sogni: viaggiare, viaggiare davvero, senza particolari regole di struttura. Spostandomi lentamente da un posto all’altro, per continuare ad imparare e condividere, per superare le mie paure, per sentirmi meglio, per sentire l’entusiasmo, per sentire amore per la vita nonostante gli alti e bassi dell’esistenza.
Possiamo aiutare gli altri più profondamente solo se stiamo bene.


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